Nella logica di un recupero completo e aggiornato dell’opera di Dante in tutte le sue componenti storiche, uno spazio autonomo non poteva non essere riservato alle Opere di dubbia attribuzione e altri documenti danteschi. Tra quelle, un posto di rilievo spetta a Il Fiore e il Detto d’Amore: i due poemetti scoperti alla fine dell’Ottocento e subito attribuiti a Dante da una parte della critica. Si tratta – com’è noto – di due parafrasi, parallele e complementari, del Roman de la Rose, capolavoro del Duecento francese, destinato a grande fortuna in àmbito europeo. Se l’attribuzione resta incerta, ancorché sostenuta da studiosi del valore di Guido Mazzoni, Pio Rajna, Gianfranco Contini, sicuro è il pregio letterario dei due poemetti, probabilmente opera di un unico autore, la cui presenza nel panorama culturale del Duecento italiano è degna di ogni rilievo.
Edite criticamente e con ricchezza di apparati filologici ed esegetici da Contini, le due opere vengono ora riproposte in un testo attentamente riveduto e ammodernato nella resa grafica, cosí da renderne piú agevole la lettura, corredato di un ampio commento che riunisce i dati utili a una valutazione puntuale: dai riscontri col romanzo francese, per la prima volta affiancati da una traduzione italiana, ai raffronti piú significativi con l’opera di Dante e la poesia italiana del Duecento. L’edizione è preceduta da un’ampia Introduzione che ripercorre l’intricata questione attributiva. Seguono la Nota ai testi e un ricco apparato di Indici: oltre ai Rimari, l’Indice analitico, tavole di corrispondenza del Fiore con il Roman de la Rose, Indici dei gallicismi, dei capoversi, ecc.
Dante Alighieri
Opere di dubbia attribuzione, to. I. Il Fiore e il Detto d'Amore
€39,00
Esaurito
Silvia Guidi
Renato Minore
Fabrizio Coscia
Cesare Segre
Nella logica di un recupero completo e aggiornato dell’opera di Dante in tutte le sue componenti storiche, uno spazio autonomo non poteva non essere riservato alle Opere di dubbia attribuzione e altri documenti danteschi. Tra quelle, un posto di rilievo spetta a Il Fiore e il Detto d’Amore: i due poemetti scoperti alla fine dell’Ottocento e subito attribuiti a Dante da una parte della critica. Si tratta – com’è noto – di due parafrasi, parallele e complementari, del Roman de la Rose, capolavoro del Duecento francese, destinato a grande fortuna in àmbito europeo. Se l’attribuzione resta incerta, ancorché sostenuta da studiosi del valore di Guido Mazzoni, Pio Rajna, Gianfranco Contini, sicuro è il pregio letterario dei due poemetti, probabilmente opera di un unico autore, la cui presenza nel panorama culturale del Duecento italiano è degna di ogni rilievo.
Edite criticamente e con ricchezza di apparati filologici ed esegetici da Contini, le due opere vengono ora riproposte in un testo attentamente riveduto e ammodernato nella resa grafica, cosí da renderne piú agevole la lettura, corredato di un ampio commento che riunisce i dati utili a una valutazione puntuale: dai riscontri col romanzo francese, per la prima volta affiancati da una traduzione italiana, ai raffronti piú significativi con l’opera di Dante e la poesia italiana del Duecento. L’edizione è preceduta da un’ampia Introduzione che ripercorre l’intricata questione attributiva. Seguono la Nota ai testi e un ricco apparato di Indici: oltre ai Rimari, l’Indice analitico, tavole di corrispondenza del Fiore con il Roman de la Rose, Indici dei gallicismi, dei capoversi, ecc.
Dante Alighieri