Per chiunque si occupi di cultura letteraria e umanistica, di alta cultura umanistica, il marchio della Editrice Antenore evoca immediatamente una tradizione di studi al massimo livello, grazie a collane, divenute il punto di riferimento per generazioni di studiosi, come «Medioevo e Umanesimo» (con la parallela serie periodica «Italia medioevale e umanistica», attiva dal 1956), «Thesaurus mundi», «Miscellanea erudita», «Studia aristotelica», «Saggi e testi», «Pubblicazioni del Centro per le ricerche di filosofia medievale», senza contare le prestigiose collezioni di studi petrarcheschi («Studi sul Petrarca», «Itinerari con Francesco Petrarca», le numerose serie di ricerche sulla tradizione della cultura veneta («Biblioteca Veneta», «Contributi», «Fonti» e «Quaderni per la storia dell’ Università di Padova», «Pubblicazioni dell’Università di Venezia», ecc.), e la collana «Itinera erudita», dove hanno visto la luce edizioni di gran pregio come l’ Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna (con la riproduzione delle silografie dell’incunambolo aldino del 1499) e le Epistole autografe di Petrarca (con il fac-simile dei testi originali).
Tutto questo e molto altro, prodotto di quasi sessant’anni di intensa e fruttuosa attività, hanno portato Antenore ad essere uno dei più prestigiosi marchi editoriali di cultura letteraria, noto nel mondo per l’altissima qualità culturale, tipografica, editoriale in senso lato delle sue edizioni. Operativa dagli inizi degli anni Cinquanta, fondata e portata avanti dai fratelli Billanovich – Giuseppe, insigne docente di Filologia umanistica nell’Università Cattolica di Milano, e Guido, a sua volta docente a Padova e a lungo effettivo direttore della Casa editrice, in collaborazione con un illustre mecenate vicentino, Giovanni Berti, morto nel 1995 –, l’Antenore non poteva non risentire della scomparsa prima del più anziano dei suoi fondatori, Giuseppe Billanovich, mancato il 2 febbraio 2000, più tardi del fratello Guido. Di qui la decisione di Guido Billanovich, agli inizi del 2000, di creare le condizioni perché all’Antenore fosse assicurato un futuro fruttuoso e qualitativamente eccellente non meno del suo passato.
La sede legale dell’Antenore si è trasferita a Roma, ma è rimasta operativa una redazione a Padova, che garantisce la continuità della sua connotazione e della sua vocazione di centro di cultura veneto, attento agli orientamenti e agli umori della cultura del luogo d’origine. Le antiche collane sono andate avanti, molte rinnovate o integrate nelle rispettive Direzioni, o anche nella titolazione (è il caso di «Proagones», fondata nel 1959 da Carlo Diano, riproposta come «Agones», mantenendo le due serie parallele di Studi e Testi), mentre altre si sono affiancate a quelle, come «Medioevo e Rinascimento veneto» e «Carte del contemporaneo», collana dedicata alla ricerca sulla cultura del Novecento veneto, vista attraverso la lente particolare dei documenti d’archivio. Il Catalogo si è arricchito in questi anni di titoli importanti: soprattutto nelle serie «Medioevo e Umanesimo» (dove sono uscite fra l’altro le edizioni critiche del Discorso delle Comete e de Il Saggiatore di Galileo Galilei, o del Guerrin Meschino di Andrea da Barberino), «Studi sul Petrarca» (con la monumentale edizione delle inedite Postille al Virgilio Ambrosiano dello stesso Petrarca), «Scrittori italiani commentati», «Miscellanea erudita», «Biblioteca veneta», ecc. E fra tutti spicca la preziosa riproduzione in facsimile del manoscr. Vat. Lat. 3195, idiografo e parzialmente autografo dell’ultima redazione dei Rerum Vulgarium Fragmenta, le Rime di Francesco Petrarca (nella serie «Itinera erudita»), solenne omaggio al Poeta di Laura nel Settecentenario della nascita (1304-2004).