Francesco Priuli

«Con quest’ordine disordinato». Relazione dell’ambasceria in Savoia (1603)

19,00

La diplomazia nella Venezia del ’600.

Una legge del 1425 imponeva agli ambasciato-ri rientrati in Venezia dalla loro missione di dar-ne entro pochi giorni informazione alle istituzioni della Serenissima. Secondo una pratica che di-venne consuetudinaria, la scrittura degli amba-sciatori da pura e semplice esposizione dell’attività del referente si estese sino a diveni-re un ampio affresco della condizione di uno Sta-to, periodicamente aggiornato nella situazione economica, politica, sociale e militare. Dopo la lettura pubblica in Senato il testo della relazione era depositato nella Cancelleria Segreta del Se-nato e ne veniva vietata la diffusione. Divieto peraltro frequentemente aggirato da uomini po-litici, nobili (come i Chigi e i Barberini), potenti, Principi della Chiesa e persino eruditi.

Francesco Priuli

Francesco Priuli (1570-1610) è uno di quei patrizi che l’élite veneziana offriva alla diplomazia della Serenissima; fu in Spagna, in Savoia (1601-1603), a Praga presso Rodolfo II.