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I trovatori nel Veneto e a Venezia

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La diffusione della poesia trobadorica in Italia nell’ultimo quarto del XII secolo, e nel Veneto a partire dai primi del Duecento, costituisce un fenomeno cruciale per due motivi fondamentali. Da una parte, il seme della poesia dei trovatori attecchí presto nel Nord della Penisola, dando origine alla tradizione lirica italiana. Della lingua d’oc si servirono alcuni tra i primi poeti dell’Italia settentrionale, e i trovatori offrirono anche spunto d’imitazione alle prime prove liriche in volgare italiano. Dall’altra, essa favorí la compilazione della maggior parte dei canzonieri provenzali, cioè di manoscritti antologici che ci conservano i testi poetici dei trovatori: l’andirivieni di poeti e cantori tra le terre occitane, la “Lombardia” e la Marca veronese e trevigiana, la diaspora seguita alla Crociata albigese, e piú in generale la decadenza delle corti del Mezzogiorno francese, comportò anche un viaggio dei testi, che offrirono ai letterati e amanti di poesia italiani la possibilità di studiare e praticare poesia in volgare; in un secondo momento, l’Italia del Nord e il Veneto in particolare ricambiarono l’omaggio, contribuendo – con un ritorno dei testi – a soddisfare, nel Trecento occitano, il bisogno di conservare un patrimonio letterario autoctono di alto valore, che rischiava di andare perduto. Secondo una tesi suggestiva e importante, anche il decisivo influsso che i trovatori esercitarono sui poeti della Scuola Siciliana sarebbe dovuto in gran parte alla conoscenza della loro poesia che Federico II di Svevia e la sua cerchia di intellettuali e di funzionari avrebbero potuto avere durante i soggiorni della corte imperiale nell’Italia del Nord. Episodio culturale e letterario decisivo, tuttavia non solo mal conosciuto fuori del ristretto ambito della provenzalistica, ma per molti aspetti ancora da indagare da parte degli stessi specialisti, nonostante i significativi progressi già compiuti, particolarmente negli ultimi decenni.
Questo volume, che raccoglie i contributi presentati al Convegno Internazionale “I trovatori nel Veneto e a Venezia”, svoltosi dal 28 al 31 ottobre 2004 presso la Fondazione Giorio Cini di Venezia, intende fare il punto sulla ricerca fin qui condotta, presentando quelli che possono essere considerati come i risultati acquisiti nei vari campi d’indagine; d’altra parte, esso segna un nuovo progresso lungo le vie che si sono aperte negli ultimi decenni agli studiosi su temi specifici, con ricerche condotte spesso con l’apporto di metodologie nuove: lo studio della formazione e della struttura di singole antologie poetiche, la loro localizzazione geografica e culturale, il rapporto fra i testi e le miniature che li ornano, il problema del “canone”, le modifiche subite dall’ideologia dei trovatori nel passaggio dalla Provenza all’Italia, lo studio dei singoli autori. Questi “Atti” dunque non raccolgono solo saggi di filologi e di storici della letteratura, ma anche di specialisti di altre discipline, quali storia, paleografia, codicologia, storia dell’arte e della miniatura.