AA.VV.
La letteratura del mare. Atti del Convegno di Napoli, 13-16 settembre 2004
€72,00
- Collana: Pubblicazioni del 'Centro Pio Rajna', 14
- In libreria dal 01/02/2006
- ISBN: 978-88-8402-512-8
- Soggetti: Letteratura italiana I. Dalle origini al Settecento. Saggi, Letteratura italiana II. Otto e Novecento. Saggi
- pp. 780, con 8 tavv. f.t.
Il tema scelto dal Centro Pio Rajna per l’annuale Convegno – organizzato questa volta a Napoli, nei giorni 13-16 settembre 2004 – ha riguardato uno dei grandi protagonisti (e antagonisti) della storia dell’uomo: il mare, o meglio, la letteratura del mare, argomento solo in apparenza di piacevole diporto balneare, ricco invece di risvolti e aperto ai più vari approfondimenti.
La ricchezza, appunto, e la vastità del tema in questione, che rischiavano di essere dispersivi, hanno imposto necessariamente una scelta nel “taglio” da dare al Convegno: e piuttosto che focalizzarlo su grandi momenti letterari, sulle grandi opere, di alcune o molte letterature, che hanno come fulcro il mare, il che poteva forse risultare riduttivo, si è deciso di adottare un diagramma più mosso, più articolato e meno definito, pur cercando di non sacrificare la prima prospettiva, così da cogliere e seguire un filo conduttore interno a ciascun settore esplorato durante i lavori. Nell’ambito quindi di un percorso sostanzialmente diacronico, che dall’antichità classica risalisse, attraverso il Medioevo e il Rinascimento, fino ad oggi, si sono focalizzati temi, figure, miti si grande rilievo nelle letterature di ogni tempo e paese: ecco il mare, dunque, come figura della navigatio vitae, ma anche come elemento di inoltro-scontro tra diverse culture e religioni, nonché quale veicolo culturale; il mare come ricettacolo di pericoli (regno di mostri e sirene; luogo di morte per naufragi e atti di pirateria), ma anche, di volta in volta, via di fuga verso paradisi incontaminati, “ponte” di speranza per un domani migliore, “terreno” di aspre battaglie navali e luogo privilegiato per sfide alla natura o a se stessi e al proprio coraggio (quindi, in sostanza, elemento di conoscenza, in un continuo riproporsi dell’immortale mito di Ulisse, quale appare delineato dal genio poetico di Dante). Un quadro quindi ampio e complesso, che i sondaggi specifici ma non meno pregnanti compiuti nelle varie comunicazioni hanno utilmente contribuito a completare.
Ne è risultato un volume di Atti notevole nella mole non meno che nei contenuti, grazie al quale viene delineato un “ritratto” a tutto tondo, spesso di grande suggestione, di uno dei protagonisti (o, come detto, antagonisti) sicuramente di maggior fascino dell’immaginario comune.
Dante Alighieri
Opere di dubbia attribuzione, to. I. Il Fiore e il Detto d'Amore [II edizione]