AA.VV.
La letteratura di villa e di villeggiatura. Atti del Convegno di Parma 29 settembre-I ottobre 2003
€68,00
- Collana: Pubblicazioni del 'Centro Pio Rajna', 13
- In libreria dal 01/01/2004
- ISBN: 978-88-8402-473-2
- Soggetti: Letteratura italiana I. Dalle origini al Settecento. Saggi, Letteratura italiana II. Otto e Novecento. Saggi
- pp. 632, con 12 pp. di tavv. f.t.
La «villa», intesa come luogo appartato, generalmente extra-urbano, e poi la villeggiatura, come occasione di evasione dalla routine della vita cittadina, e il giardino, come locus amoenus o hortus deliciarum, costituiscono fin dagli inizi della nostra storia letteraria un tema di straordinario rilievo. Basti pensare alla cornice del Decameron, che vede dieci giovani sfuggire la peste che infuria a Firenze trovando riparo in una villa, appunto, fuori città, nel cui giardino si intrattengono amabilmente raccontandosi novelle; e poi alla valletta dei príncipi e addirittura al paradiso terrestre, nel Purgatorio dantesco, concepiti e presentati come spazi privilegiati in cui si esprime il meglio della vita; e ancora a tutta la letteratura che trova ampio sviluppo nel Tre, Quattro e Cinquecento, fino a dar vita a un genere letterario, definito «opus topiarium», “scienza dei giardini”, che costituisce un settore di straordinario rilievo nel quadro della cultura, non soltanto letteraria, del Rinascimento. Né la prospettiva si esaurisce dopo il momento del fulgore rinascimentale, alimentando fra l’altro anche una nutrita attività edilizia, che diffonde l’uso e l’apprezzamento per il cosiddetto “giardino all’italiana” (le ville romane e fiorentine, la “villa dei mostri” di Bomarzo, il pentagonale Palazzo Farnese di Caprarola, ecc.) e si esprime nelle ville palladiane del Veneto, nelle ville vesuviane del Settecento, ecc., con ampi echi e riprese nella letteratura. Il presente volume accoglie gli Atti del Convegno organizzato – nel quadro delle sue attività istituzionali – dal Centro Pio Rajna, con la partecipazione di alcuni tra i maggiori studiosi italiani e stranieri della materia.
Dante Alighieri
Opere di dubbia attribuzione, to. I. Il Fiore e il Detto d'Amore [II edizione]