Pietro Aretino

Lettere. Libro VII

70,00

Il volume, curato da Paolo Marini e Paolo Procaccioli, offre un corpus di 288 lettere (191 dello scrittore e 97 a lui dirette) che integrano le raccolte allestite dall’autore e edite tra il 1538 e il 1557. Si tratta di lettere autografe o di copie coeve, manoscritte o a stampa, scritte tra il 1512 e il 1555. Sono testi che incrementano il numero dei corrispondenti noti e ampliano o variano gli argomenti discussi. Vi domina la materia politica e cortigiana, ma è ben documentata quella letteraria – spesso integrata di componimenti poetici allegati – e artistica. Tra i corrispondenti si succedono papi, l’imperatore, i re di Francia e d’Inghilterra, i duchi di Mantova e di Firenze, ambasciatori e uomini d’arme, letterati come Bembo, Vittoria Colonna e Sperone Speroni, artisti come Michelangelo, Tiziano e Vasari. Negli originali delle lettere edite è notevole la prossimità al dettato dei testi pubblicati, a conferma dell’attendibilità dei materiali pubblicati dall’autore.
Dal punto di vista formale i nuovi testi, specialmente quelli degli anni Venti e della prima metà dei Trenta, testimoniano tipologie poi rifiutate – come gli avvisi – e uno stile marcato dall’eccesso poi abbandonato a favore di quella misura più contenuta nelle dimensioni e più controllata nel lessico che fece dello scrittore uno dei modelli più celebrati dell’epistolografia volgare del Cinquecento.