Carla Maria Monti

La rappresentazione del poeta nel paesaggio

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A parole e con il disegno Boccaccio descrive Petrarca in profonda interrelazione con il paesaggio, che non è sfondo neutro ma parte integrante della definizione poetica
e morale del personaggio. Egli coglie una delle piú felici e originali autorappresentazioni dell’amico, che mostra se stesso intento a leggere scrivere e pregare non nel chiuso della cameretta ma en plein air, in un paesaggio solitario, campestre e boschivo, ricco d’acque, come quello di Valchiusa. Petrarca delinea anche con precisione la sua postura: è seduto sull’erba o su un letto di fiori. Questa immagine coincide con quella di Virgilio nella miniatura del Virgilio Ambrosiano, la cui iconografia fu concepita dal Petrarca stesso: i due poeti, Petrarca e Virgilio, sono rappresentati allo stesso modo. L’amore di Petrarca per la natura è reale e nel contempo profondamente connesso con il suo far poesia: i suoi numerosi e vani tentativi di far attecchire allori nei propri giardini non sono disgiunti dal suo sfolgorante e precoce successo di ottenere l’alloro poetico; la sua attrazione per le montagne, dal Ventoux al Monginevro, acquista nel suo racconto una profonda prospettiva autobiografica e spirituale.

Carla Maria Monti

Carla Maria Monti insegna di Filologia medioevale e umanistica all’Università Cattolica di Milano. Dirige la rivista «Italia medioevale e umanistica». Ha dedicato molti contributi di taglio filologico letterario al Petrarca latino e al suo rapporto con gli auctores (Le postille di Francesco Petrarca alle “Tragedie” di Seneca, in Meminisse iuvat, Pisa 2012), alla cerchia dei suoi amici e alla produzione erudita di Boccaccio (Le biografie antiche: il ‘De mulieribus’ e il ‘De casibus’, in Boccaccio, Roma 2021). Ha indagato la fortuna dei Padri e dei classici tra Medioevo e Umanesimo, in particolare Cipriano e Seneca.