Angelo Conti

Nel Paradiso di Dante

16,00

Angelo Conti (Roma 1866–Napoli 1931) fu uno dei protagonisti della stagione culturale a cavallo tra Ottocento e Novecento. Intimo sodale di D’Annunzio e della cerchia di “nobili spiriti” che gravitavano intorno a riviste come il romano «Convito» e il fiorentino «Marzocco», si fece paladino attraverso numerosi interventi teorici di una concezione dell’arte e della letteratura come manifestazioni supreme della musicale “Bellezza” dell’universo, scandagli verso la dimensione dell’ignoto e dell’irrazionale, strumenti di liberazione dal dolore dell’esistenza.
Nel Paradiso di Dante rappresenta la summa dei suoi interessi danteschi. Il lungo saggio iniziale (sinora inedito) dedicato ad una interpretazione “emozionale” della terza cantica della Commedia – in polemica con Croce – prospetta in maniera senza dubbio originale una lettura unitaria dell’intero poema sulla base di elementi portanti che ruotano intorno alla progressiva elevazione mistica dello spirito del poeta, alla trama musicale della sua visione, al protagonismo femminile di figure esemplari che ne sorreggono la dinamica narrativa e ideologica.