Fabio Massimo Bertolo
Aretino e la stampa. Strategie di autopromozione a Venezia nel Cinquecento
€18,90
- Collana: Fuori collana, Quaderni di 'Filologia e Critica', XVII
- In libreria dal 01/01/2003
- ISBN: 978-88-8402-405-3
- Soggetti: Letteratura italiana I. Dalle origini al Settecento. Saggi
- pp. 128
La generazione di intellettuali nata intorno al 1480-1500 si trovò ad affrontare la novità del medium tipografico con reazioni e atteggiamenti diversi. A partire dall’esperienza emblematica dei libri di Lettere di Pietro Aretino (1492-1556), di cui si pubblicano le note ai testi edite per l’Edizione Nazionale, il volume si propone di sondare alcuni fenomeni tipografico-editoriali che connotano quell’esperienza innovativa, fondativa di un nuovo genere dalle valenze non solo letterarie. L’indagine sui sei volumi di libri di Lettere direttamente curati da Aretino illumina sui rapporti tra autore, editore, committenti e pubblico di lettori, in un sistema di interazioni adattato ai continui mutamenti di strategia del “segretario del mondo”. Tutto questo si riflette sull’oggetto-libro, agendo sulla sua forma fisica in relazione al variare dei contenuti e degli obiettivi, con una capacità tempestiva d’intervento che solo la nuova «ars artificialiter scribendi» poteva garantire. Strumento straordinario nelle mani di Aretino, la stampa adattò i suoi sistemi di produzione alle richieste dell’autore onnipresente, con interventi frequenti e corposi sino all’ultimo foglio di stampa. Di qui la necessità, tutta metodologica ancor prima che filologica, di osservare da vicino i testimoni delle varie edizioni, per ricavarne il massimo di informazioni rispetto al mutevole costituirsi di un testo realmente in progress.
Dante Alighieri
Opere di dubbia attribuzione, to. I. Il Fiore e il Detto d'Amore [II edizione]