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Lo spazio letterario di Roma antica. Vol. IV. L'attualizzazione del testo

L’attualizzazione del testo ha seguito anzitutto le molteplici vie del classicismo. Il senso di questo orientamento è spesso mutato negli ultimi tre secoli. Fino al ’700 e agli ultimi decenni dell’ ’800, ha scritto Antonio La Penna, esso «implicava una teoria dei modelli classici, cioè la scelta di alcuni autori greci e latini come quelli che hanno realizzato in modo insuperabile certi valori»; dopo l’età romantica esso «implicava per lo meno il concetto di una fase aurea nello sviluppo della letteratura e dell’arte, preparata da tentativi imperfetti di realizzare la pienezza del bello e seguita da svuotamento e da corruzione». Sappiamo anche che cosa il classicismo ha rappresentato nelle ideologie dei moderni regimi reazionari di massa.

Questo fenomeno ha dunque manifestato, nel corso dei secoli, una continuità sorprendente e una straordinaria duttilità. Mentre oggi fatalmente si spegne la sua prospettiva essenziale – la scelta di valori esemplari da riprodurre –, emergono orientamenti e atteggiamenti mentali che di frequente con esso non hanno nulla a che fare: cinema, televisione, fumetti, addirittura giochi di società, continuano a riproporre le immagini rivisitate dell’antico a un pubblico più vasto ma sempre più estraneo ai «valori del mondo classico».
Una delle novità di rilievo del quarto volume de Lo spazio letterario di Roma antica sta proprio nell’analisi d’insieme, qui proposta per la prima volta, delle risonanze e dei riflessi della cultura latina non solo nelle letterature moderne e contemporanee, ma anche nel mondo dei mass-media.